Dico la verità: per lavoro spesso ho avuto a che fare con il mondo delle fashion blogger. O forse dovrei dire “dei” fashion blogger, perché ormai le porte di questa “ristretta” cerchia si sono aperte anche alla categoria maschile. E faccio un’ulteriore ammissione: le – oppure “i” – fashion blogger mi hanno sempre affascinato. Vuoi perché è una professione nata e affermata negli ultimi dieci anni nel panorama digitale globlale, vuoi perché c’è chi guadagna bene, vuoi perché alcuni cat-fight che scoppiano in Rete sono meravigliosi da leggere. Insomma, come dicevo nel corso della mia carriera ho avuto modo di conoscere diverse persone legate all’ambiente… ma ancora oggi esistono dubbi e perplessità su questo piccolo grande universo della Moda e dintorni.
Come diventare Fashion Blogger?
Cosa significa esattamente “essere fashion blogger“? Cosa si nasconde dietro questa professione? Per capirlo davvero ho deciso di intervistare quattro donne di successo nel panorama italico (ma non solo). Perché non esistono solo Chiara Ferragni e Chiara Biasi, questo è da dire, ma esistono grandi professioniste come Iris Tinunin, Laura Manfredi, Nunzia Cillo e Marta Zura-Puntaroni.
Iris Tinunin, importante Curvy Blogger del web italiano. Da 5 anni si racconta sul web parlando sia di moda e frivolezze che di temi più sensibili come autostima e accettazione di sé. Ha posato per Glamour e Marie Claire ed è stata suggerita da Vogue Italia fra le curvy blogger assolutamente da seguire su Instagram. | |
Laura Manfredi, mamma bis, abruzzese. Blogger da più di cinque anni sul suo rocknmode.com, ideatrice e co-fondatrice del Teamdivano – prima community italiana dedicata al livetwitting tv – web editor e community manager. Ama la moda ma difficilmente segue un trend, possiede più aggeggi tecnologici che vestiti e alla vita mondana preferisce concerti (rock) e serie TV. | |
Nunzia Cillo, pugliese e giramondo. Lifestyle Blogger dal 2011 e fotografa freelance. Vincitrice dell’Imagelogger Award 2014, premiata da Samsung Camera International e Getty Images a Las Vegas nel gennaio 2015. Suggerita da Mashable nella lista dei 12 utenti instagram che “fanno venir voglia di mollare tutto e viaggiare”. | |
Marta Zura-Puntaroni, 26 anni, AKA Una Snob, popolare blog che gestisce da 4 anni, mentre sono oltre dieci che blogga per passione. |
La definizione di Fashion Blogger è (per te): chi è? Cosa fa?
Per me una fashion blogger è una ragazza appassionata di moda che sceglie di condividere il proprio stile personale sul web parlando di tendenze e novità sempre dal punto di vista del proprio gusto. | |
Una fashion blogger ha la passione per la moda, ma anche per la scrittura (e l’italiano corretto!). Scatta foto, fa un lavoro di editing e a volte anche di grafica, ma soprattutto fa un lavoro di ricerca. È sempre attento ai trend del momento e ama condividere le sue scoperte con gli altri. Non solo outfit, per intenderci. | |
Partirei subito dal dire chi non lo è: io. Cosa fa la fashion blogger? Studia le mode, anticipa le tendenze, condivide sul suo blog articoli che raccontano quelli che sono i trend di stagione, è abile nel mixare tra loro vari stili per risultati sempre nuovi ed apprezzabili. | |
Oddio, posso usare Wikipedia? “Un/a fashion blogger è colui/colei che aggiorna con costanza un diario online inerente tematiche legate al mondo della moda.” Ok, fa abbastanza schifo. |
Ti definisci così oppure c’è altro?
Mi definisco più generalmente Blogger perché nel mio spazio non parlo solo di moda ma porto avanti lo storytelling della mia vita attraverso tante delle mie passioni: la moda e il make up sono due di queste, ma amo anche viaggiare, leggere, il cinema… Amo la filosofia e parlare di temi a me cari come il bodyshaming e il cyberbullismo. | |
Mi definisco “Blogger” o “web editor” perché non faccio solo blogging e non ho mai parlato esclusivamente di moda, ma questa definizione non mi infastidisce, anche se non è corretta. | |
No, non mi definisco fashion blogger ma lifestyle blogger. Racconto la mia vita e non solo nell’ottica della moda: mi occupo di fotografia, viaggi, beauty ed anche moda. Quindi non solo ed esclusivamente di moda. | |
Diciamo che di fashion c’è veramente poco nel blog. Poi, certo: se l’equazione riviste femminili = riviste di moda – o viceversa – si applicasse anche ai blog, essendo il mio un blog con target prevalentemente femminile… |
È un lavoro a tempo pieno?
Da qualche anno a questa parte, quella che è nata come una passione è diventata per me un vero e proprio lavoro che svolgo a tempo pieno: ho investito tanto tempo e tanta impegno perché ciò avvenisse e quindi sono fiera di questo traguardo. | x | |
Lo definirei un lavoro a tempo pieno, ma con orari sballati (essendo mamma…). | ||
Fatto con serietà, costanza e impegno può diventare un lavoro. Certo per farne un lavoro bisogna fatturare, non bastano serietà, costanza e impegno. | ||
Per alcune sì. Nel mio caso non è neanche un lavoro. |
Come diventare Fashion Blogger?
Non c’è una ricetta segreta che funziona per tutte. Avere un ruolo di rilievo nel mondo del blogging è il risultato di tanti fattori: personalità, talento, il sapersi distinguere e ovviamente attrarre l’attenzione positiva degli utenti. | |
Basta aprire un blog e condividere con gli altri la passione per la moda. Sicuramente gli outfit e le belle foto aiutano, soprattutto sui social, ma non sono tutto: i contenuti sono importanti, anche se spesso sottovalutati proprio da chi lavora nel settore. | |
Premettendo che secondo me ormai è un campo quasi saturo, si può iniziare a costo zero. Talento e fortuna faranno il resto. Faccio il mio in bocca al lupo a chi vorrà provarci! | |
Ah, buona domanda. La prima cosa è aprire un blog. Poi creare contenuti nuovi, originali, interessanti per questo blog e per i social a esso collegati. Io già arrivata all’inizio della frase precedente lascerei perdere, troppa fatica. |
E come può evolvere questa professione?
A livello professionale l’evoluzione naturale di chi ha un blog riguarda il marketing, il product placement e le campagne pubblicitarie pensate per il web. Inoltre la blogger è considerata una web influcer in grado di “influenzare” i gusti (e dunque potenzialmente gli acquisti) di chi la segue e spesso viene scelta come testimonial di certi brand o prodotti. | |
Credo si stia già evolvendo, ma non ho capito bene verso quale direzione, sono onesta. | |
Sicuramente si può trasformare in mille modi, uno tra tutti è quello di lavorare per una redazione a tempo pieno. | |
Be’, i blogger, fin dall’inizio, si sono riciclati in altro. Pensiamo a Pulsatilla, che adesso fa la copywriter TV. Non si può mai sapere. |
Perché seguire questa carriera? E perché non farlo?
Se si ha una propensione naturale alla comunicazione, la dote comunicativa necessaria per sopravvivere nel magico mondo del web e, contemporaneamente, si è appassionati di temi quali la moda fare la blogger sarà la cosa più facile del mondo ed è solo a questa tipologia di persone che consiglierei di seguire questa strada. La sconsiglierei invece a chi vuole farlo solo per “tendenza”: il panorama del fashion blogging è già saturo e non c’è spazio per chi non è davvero spinto dalla passione. | |
Posso rispondere solo dicendo che, per me, tutti dovrebbero avere un blog personale, perché fa davvero bene avere uno. Ma ho sempre, sempre sconsigliato di aprire un blog con l’unico scopo del guadagno, quindi mi trovo in difficoltà a parlare di “carriera”, anche se io stessa mi sono trovata a dover aprire una partita iva. | |
Onestamente non trovo aspetti negativi: è sì un lavoro che impegna circa 12 ore al giorno ma è pieno di soddisfazioni personali, conquiste, traguardi. Perché non farlo? | |
Perché sì: sicuramente è divertente, e i vantaggi sono noti a tutti: sfogo all’egocentrismo, regali, inviti agli eventi, illusione di essere, nel proprio piccolo, “famose”. Perché no: ci sono già migliaia di fashion blogger solo in Italia, farsi notare è difficile, non c’è bisogno di altri blogghettini deprimenti e mediocri in giro per la rete e no: non potrai fare la fashion blogger per sempre. Arriverà il momento in cui questo mondo finirà e dovrai fare altro, quindi non affidartici troppo. |
A volte essere “Fashion Blogger” ha una connotazione negativa: perché?
Capita che si autodefiniscono “fashion blogger” ragazze che non hanno idea di cosa significhi fare comunicazione sul web e fare seriamente blogging. Vedono il fare la blogger come un modo facile per avere “le cose gratis” e passano dunque per “accattone”. La deontologia professionale è invece alla base del nostro lavoro come in qualsiasi altra professione ed è ciò che distingue una professionista da una improvvisata. | |
Perché, come sempre, si fa di tutta l’erba un fascio, e se le più famose hanno la fortuna di dover pensare solo a farsi scattare foto dalla mattina alla sera e a far finta di mangiare, succede che nell’immaginario collettivo anche tutte le altre, di conseguenza, fanno così. Siamo vittime di uno stereotipo (e dei pregiudizi). | |
Nel mio caso lo è, perché si riassume il tutto al “campo moda”. Io sono una fotografa prima di essere una blogger, ci tengo sempre a specificarlo. | |
Ormai diventare fashion blogger è l’equivalente contemporaneo del diventare una velina nei primi anni duemila: una maniera veloce per svoltare, diventare famose con poca fatica, farsi regalare roba e farsi invitare a feste fighe. Poi insomma, diciamocelo: chi non sa scrivere fa il giornalista, chi non sa fare il giornalista fa il giornalista di moda. E la situazione per i blog non deve essere poi così diversa. |
Chiara Ferragni fattura 8 milioni di euro: dobbiamo crederci? Si guadagna bene o male nel settore?
La cifra del fatturato di Chiara Ferragni si riferisce ad un insieme di cose: gli introiti della pubblicità sul blog, quelli del suo lavoro come testimonial e quelli derivanti dalla sua (vendutissima!) linea di scarpe. Inoltre dobbiamo anche pensare che ha uno staff composto da molte persone e dunque la cifra è assolutamente plausibile. | |
Si guadagna bene, ma il guadagno non arriva subito e non è detto che arrivi, soprattutto. Credo proprio che la storia degli 8 milioni di euro sia vera, arriva anche dai guadagni della vendita delle sue scarpe, che a quanto pare va molto bene all’estero, o almeno così mi dicono. | |
Secondo me dovremmo crederci. Ti parlo di me: il blog è il mio lavoro da anni e mi permette di essere indipendente, di investire, mi ha permesso di vivere un anno all’estero… si guadagna molto bene se negli anni si è mantenuto un target alto. | |
Io personalmente ho scelto di non monetizzare alla maniera Ferragni, ovvero utilizzando ogni spazio del blog come publi-editoriale in cui vengono proposti BRAND BRAND COMPRA QUESTO QUESTO È AMAZING. Quindi non ti so dire. Che possa macinare parecchi soldi con il giro che lei ha, possibile. Quante altre effettivamente raggiungano cifre anche solo vagamente simili: poche, veramente poche. |
Fashion Blogger: le qualità che deve avere (per forza).
La qualità che secondo me una blogger deve avere per forza è la personalità: per distinguersi nel mare del web bisogna avere qualcosa da dire altrimenti si finisce per annegare.x | |
Faccia tosta e testa dura, soprattutto all’inizio, e poi carisma e personalità. E anche se non me l’hai chiesto: mi piacerebbe vedere meno omologazione. | |
È necessario saper comunicare, essere un leader. Il lettore identifica nel blogger un punto di riferimento. | |
Personalità, onestà: leggere i post tutti uguali di certi blog, con i comunicati stampa copia-incollati, o le marchette neanche troppo velate su prodotti o brand per cui non si ha alcun interesse è veramente deprimente. Bisogna intanto capire che tipo di blogger – fashion, o quello che sia – si vuole essere: si vuole avere un blog di vetrina, il cui unico scopo è attirare brand per fare due spicci o farsi regalare qualche vestito, oppure creare un rapporto con i Lettori? Nel secondo caso: dire la verità, essere se stesse. |
Un consiglio a chi vuole diventare Fashion Blogger?
Non cercare di copiare qualcun altro ma lavorare sul tuo stile e su cosa davvero vuoi comunicare. Le “brutte copie” hanno vita molto breve e vivranno sempre nell’ombra degli originali. | |
Non fingere di essere qualcun’altro, soprattutto copiando chi è già “arrivato”. Inoltre, consiglio di lasciar perdere se l’intenzione è esclusivamente quella del guadagno. Se fatto per passione, come hobby (che comunque potrebbe portare, un giorno, a un guadagno) può diventare una buona occasione per fare esperienza nuove, viaggiare. Per me, questi 5 anni di blogging sono stati davvero stupendi, ma quando ho aperto il blog non mi aspettavo niente di tutto questo. | |
Studia, studia, studia. La cultura è un mezzo potentissimo. | |
Lascia perdere, il mercato è più che saturo. Fai l’Instagram starlette, ci vuole meno intelligenza e meno sbattimento. E solo più photoshop. |
Esiste una “scomoda verità” dietro al Fashion e alla Moda? Magari che tutti sanno… Ma che non dicono.
L’aspetto che credo non tutti immaginino è l’altissima competizione: nel blogging infatti c’è – purtroppo – molta rivalità. Io, per natura, sono una persona che gioisce dei successi altrui perché l’unica competizione che sento è quella verso me stessa ma mi è capitato varie volte di essere il “bersaglio” della competizione altrui. Sinceramente, mi sono sempre lasciata scivolare addosso le conoscenze negative e mi sono concentrata sui rapporti d’amicizia sinceri che il blogging mi ha portato: posso confermare che esistono e sono bellissimi! | |
Prima di tutto, alcuni dei più famosi fashion blogger (anche stranieri) non hanno la coscienza pulita sul modo in cui hanno raggiunto la popolarità. E sulla moda in generale: la scomoda verità è che nella maggior parte dei casi non conta chi sei o cosa sai fare, contano i contatti che hai. Questo è un sistema a circuito chiuso, tremendamente competitivo, basato sulle amicizie e sul tornaconto personale. C’è molta più finzione e apparenza di quello che si crede: la storia che non è tutto oro ciò che luccica ci sta tutta. | |
Sicuramente una: i carboidrati sono nemici! Scusate, adesso vado, ho l’amatriciana che mi aspetta! | |
La scomoda verità è che buona parte dei blog non hanno neanche un decimo della visibilità e del contatto con il pubblico che dicono di avere: basta guardare i commenti, le statistiche, i like, le condivisioni per capire che buona parte di questi sono dei fake. Le aziende dovrebbero stare più attente a chi scelgono per le collaborazioni, rischiano di farsi fregare. |
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