Elon Musk risponde a Reddit

Lo scorso 5 gennaio Elon Musk di SpaceX ha partecipato ad una sessione interattiva “Ask Me Anything” sulla piattaforma Reddit. Numerosissime le domande poste dagli appassionati, anche molto competenti.
Musk ha risposto con la sua ormai proverbiale sicurezza e fiducia (e non poca ironia!), ma su alcuni dettagli non ha voluto o potuto essere molto specifico.
Riguardo il recupero del primo stadio del Falcon (che al momento dell’intervista doveva ancora essere tentato), Musk ha affermato che le alette di governo a griglia sono fondamentali, in quanto le forze aerodinamiche a mach 4 sono troppo forti per essere vinte dai getti all’azoto.
Riguardo il Falcon Heavy, il suo nucleo centrale al momento del distacco è molto distatante dal poligono di lancio, e si muove a velocità molto elevate. Questo, unitamente all’angolo di lancio richiesto da alcuni profili di missione, di fatto impone il rientro del primo stadio su di una piattaforma oceanica, piuttosto che il ritorno al sito di lancio, troppo penalizzante.
Con riferimento ad un possibile recupero (in futuro) anche del secondo stadio del Falcon, entrano in campo limitazioni dovute alla bassa efficienza del kerosene come combustibile, aggiunta alle alte velocità richieste da molti payloads. Musk ha affermato che un secondo stadio recuperabile sarebbe possibile per il Falcon Heavy, conservando un potenziale significativo di carico,  ma che “le risorse ingegneristiche sono meglio spese passando subito al sistema Mars Colonial Transporter”. Questo avrà un impulso specifico molto più alto (380 vac Isp contro 345), ma quasi a parità di rapporto di massa (ovvero il rapporto tra massa a pieno carico e massa a vuoto). Al proposito, lo stadio superiore del Falcon 9 dovrebbe avere un rapporto di massa tra 25 e 30 (con propellenti sub-raffreddati), ovvero circa il 97% della massa dello stadio superiore è costituito da propellente.
Il Mars Colonial Transport system sarà basato su di una architettura completamente nuova, che auspicabilmente verrà presentata entro fine anno, includendo le esperienze fatte con Dragon e Falcon. L’obiettivo dichiarato dal magnate sudafricano è un sistema in grado di portare 100 tonnellate metriche sulla superficie di Marte. Anche il progetto di SpaceX relativo ad una tuta spaziale è in dirittura d’arrivo: molti sforzi sono stati profusi per ottenere una tuta non solo funzionale, ma anche esteticamente accattivante.
Venendo ai motori, Musk ha affermato che per ottimizzare il rapporto spinta/peso non è richiesta, stranamente, una spinta molto elevata ad ogni singolo motore, anche tenendo conto degli impianti aggiuntivi necessari per un sistema multi-motore. Il Raptor dovrebbe attestarsi su poco più di 230 tonnellate metriche di spinta per motore, ma ovviamente ne saranno installati molti! Il Raptor verrà prodotto in almeno due versioni, una per il volo atmsoferico ed una per il volo nel vuoto, come il Merlin. Secondo Musk, quest’ultimo motore (versione 1D) potrebbe anche eccedere la sua vita operativa stimata di 40 cicli, con la sostituzione di qualche elemento soggetto a stress termico.

Nelle stesse ore in cui il CEO di SpaceX rispondeva a queste ed altre domande del pubblico, è arrivata anche la notizia che l’USAF non sarà in grado di certificare il Falcon 9 per le sue necessità almeno fino alla metà del 2015. Originariamente il processo di certificazione avrebbe dovuto concludersi entro il 2014, ma sarebbe ancora mancante circa il 20% dei requisiti fondamentali per il lancio di carichi militari sensibili.
Come ricorderete, l’anno passato SpaceX citò in giudizio l’USAF per l’assegnazione praticamente in monopolio dei propri lanci a United Launch Alliance. Da allora l’aeronautica militare americana ha acconsentito a valutare l’impiego dei Falcon di Musk, previo completamento di un rigoroso processo di certificazione che è attualmente in corso.

  Questo articolo è © 2006-2024 dell'Associazione ISAA, ove non diversamente indicato. Vedi le condizioni di licenza. La nostra licenza non si applica agli eventuali contenuti di terze parti presenti in questo articolo, che rimangono soggetti alle condizioni del rispettivo detentore dei diritti.

Commenti

Discutiamone su ForumAstronautico.it

Paolo Actis

Paolo ha collaborato con AstronautiNEWS dal maggio 2008 al dicembre 2017